Sarà ufficializzato il 22 febbraio 2015 ‘i Siti Rupestri dell’Akesines: dai Siculi ai Bizantini’, il progetto scientifico e culturale ideato dal Dott. Andrea Orlando, dottore di ricerca in astrofisica nucleare ed astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania. Nato sotto l’egida dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana (IAS), con la collaborazione dell’associazione Sicily Green Sports (SGS) di Francesco Calabrese, e con il patrocinio dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, il progetto prevede la mappatura dei siti rupestri presenti nella Valle dell’Alcantara, la maggior parte dei quali non sono mai stati studiati ed inseriti di conseguenza in nessun itinerario turistico e culturale.
Il progetto è stato attivato a novembre 2014 ed ha già condotto ad interessanti ed entusiasmanti scoperte. Nella località di Santa Maria La Scala per esempio, nel territorio di confine tra i comuni di Castiglione di Sicilia, Malvagna e Mojo Alcantara, è stato infatti scoperto un sito archeologico di età ellenistica, il quale presenta anche alcuni manufatti litici e ripari sotto roccia che potrebbero spostare la sua frequentazione a qualche millennio indietro.
Lo studio multidisciplinare ha lo scopo di studiare, censire e mappare i siti rupestri presenti nella Valle dell’Alcantara, realizzando in tal modo il primo itinerario dei siti rupestri della Valle, e fornendo dunque una ulteriore scelta nella fruizione turistica della Valle stessa. I siti rupestri sono luoghi naturalistici rocciosi di grande fascino, i quali sono stati utilizzati dall’uomo fin dalla Preistoria. Tra essi vanno certamente menzionati: Pietra Perciata, Rocca Perciata, Monte Cucco-Orgali, Rocca S. Maria La Scala, Rocca Badia, Rocca Pizzicata, Serra Cinquonze, Pietra Marina ed il Castello Grande di Castiglione di Sicilia. Lo studio scientifico coinvolgerà le discipline dell’archeologia, dell’astronomia, della geologia e dell’antropologia, permettendo quindi di acquisire maggiori conoscenza sulla storia e l’etnologia della Valle dell’Alcantara.
La Valle dell’Alcantara è un territorio ricchissimo di storia e tesori ancora da scoprire e proteggere, il nostro futuro risiede nel nostro passato, abbiamo il dovere di tutelare la nostra Storia ed i nostri Beni Culturali. L’incontro di domenica 22 febbraio 2015 si terrà nell’ex Chiesa di Santa Maria dell’Agonia a Randazzo, con inizio alle ore 17. Alla presentazione parteciperanno:- Prof. Michele Mangione, Sindaco di Randazzo;
– Dott. Andrea Orlando, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania e presidente dell’IAS;
– Dott. Francesco Calabrese, naturalista e presidente dell’SGS;
– Dott.ssa Mariateresa Magro, archeologa della Soprintendenza di Catania;
– M°. Giuseppe Severini, liutaio e responsabile della Casa della Musica di Randazzo;
– Dott. Filippo Zullo, agronomo dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.La Chiesa di Santa Maria dell’Agonia si trova nel centro storico di Randazzo, nel quartiere di San Martino, risale al XIV secolo e possiede una capienza di circa 60 posti a sedere. Poco più di due anni fa questa chiesetta è stata inaugurata, dopo i lavori di restauro, proprio da uno degli appuntamenti della rassegna invernale di Astronomia e Musica Antica curata dal Dott. Andrea Orlando e dal Maestro Giuseppe Severini.
– Dott. Andrea Orlando, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania e presidente dell’IAS;
– Dott. Francesco Calabrese, naturalista e presidente dell’SGS;
– Dott.ssa Mariateresa Magro, archeologa della Soprintendenza di Catania;
– M°. Giuseppe Severini, liutaio e responsabile della Casa della Musica di Randazzo;
– Dott. Filippo Zullo, agronomo dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.La Chiesa di Santa Maria dell’Agonia si trova nel centro storico di Randazzo, nel quartiere di San Martino, risale al XIV secolo e possiede una capienza di circa 60 posti a sedere. Poco più di due anni fa questa chiesetta è stata inaugurata, dopo i lavori di restauro, proprio da uno degli appuntamenti della rassegna invernale di Astronomia e Musica Antica curata dal Dott. Andrea Orlando e dal Maestro Giuseppe Severini.
fonte: http://archeoastronomo.blogspot.it/2015/02/i-siti-rupestri-della-valle.html